Quest’ anno mi ero organizzato davvero bene , un bel taccuino con la lista degli stand che avrei voluto visitare,tutto suddiviso per padiglioni… .. No quest’anno non potevo sbagliare, non potevo per errore saltare qualche azienda che mi ero prefissato …
Arriviamo belli carichi io ed il mio socio di viaggio ( Andrea, Titolare della Caragnoli vini ) lui voleva passare dalla Franciacorta, io volevo andare al padiglione 12 dove tre \ quattro aziende erano segnate sul mio “taccuino”…. Ok perfetto , ritrovo tra un’ora di fronte al pad. 9 .
Nella mia ora a disposizione pero’ ho visitato “solo” TABARRINI di cui avevamo già parlato nell’articolo sul suo sagrantino “COLLE GRIMALDESCO ” che si si conferma
straordinario, ma il “CAMPO ALLA CERQUA” e’ davvero una bomba, il miglior Sagrantino che abbia mai bevuto , grande struttura , il tannino è potente ma setoso, un buon inizio di vinitaly.
Nel padiglione 12 c’era anche l’Abruzzo, e visto che non conosco bene il montepulciano mi sono diretto da Emidio Pepe , azienda di cui ho sentito molto parlare ma di cui non avevo mai bevuto niente… e grazie alle simpaticissime signorine che erano allo stand posso continuare a dire che .. non l’ho mai bevuto… non mi hanno CAGATO. Bene, grazie , sara’ per la prossima volta .
Un buon montepulciano d ‘Abruzzo sono pero’ sono riuscito ad assaggiarlo, il Nero Moro di NICODEMI .
Ritrovo il mio compagno di viaggio e ci dirigiamo in Toscana , la mia amatissima terra ricca di grandi vini , grandi si’ ma spesso poco territoriali. La prima tappa e’ l’eccezione che conferma la regola.. BIONDI SANTI …. vini immensi , terroir , tradizione e mito.
Siamo nello stand in cui tutti vorrebbero sedere , beviamo il rosso , il brunello 2008, poi le riserve, 1997… l’avevamo sentito a Montalcino , credevo che quella fosse la prima e l’ultima volta , e invece eccolo ancora , straordinario, in perfetta salute. E poi riserva 1983, trentun ‘anni, portati benissimo. Biondi Santi si conferma la massima espressione del Sangiovese Grosso .
Il viaggio prosegue , tra vecchie e nuove conoscenze, un saluto all’ amico Frank Benincasa
e’ un ‘assaggio del loro strepitoso “TERRICCI” e’ d’ obbligo
(Az. Agr. LANCIOLA),
come lo e’ altrettanto lo SCIRUS della fattoria Le Sorgenti.
La sorpresa piu’ grande in toscana sono stati i vini biodinamici
di Luca D’ Attoma dell’ azienda DUEMANI . Strepitoso il SUISASSI (syrah in purezza ) e il DUEMANI
( cabernet Franc ) .
Purtroppo sono strepitosi anche i prezzi ,
entrambe le bottiglie superano abbondantemente i 100 euro , ma se le vostre tasche possono permetterselo non saranno soldi buttati.
Altro vino da provare assolutamente e’ il POGGIO
del Castello di Monsanto , a mio parere il miglior
chianti classico Riserva che potete acquistare.
Ed ecco il padiglione 10 … il PIEMONTE…
La regione piu’ amata comincia con una cocente delusione ,
il Barolo ” BASE” di Vietti (Barolo Castiglione) e’ quasi imbevibile,
e per la prima volta nella mia vita assaggio un Barolo e rovescio senza pieta’
la rimanenza del bicchiere nella SPUTAZZIERA…..
un vino che ho amato profondamente, almeno fino all’annata 2007….
probabilmente qualcosa e’ cambiato, chissa’ … strategie aziendali.
Il tour in Piemonte continua in un crescendo di profumi gusti ed emozioni, buoni i Baroli di Massolino, esaltanti le Riserve dei PRODUTTORI DEL BARBARESCO .
Una nota di merito va ai vìni di NEGRO ,
Il Barbaresco BASARIN e il roero riserva SUDISFA’ sono due prodotti che ti entrano nel cuore .
La cantina che piu’ ci ha colpito pero’ e’ stata quella di MAURO SEBASTE ,
il loro Barolo PRAPO’ ,
gia lo conoscevamo, e si conferma un prodotto di valore assoluto,
noi avevamo bevuto il 2007 , che non oso immaginare come sia adesso.
A vinitaly abbiamo assaggiato il 2009 , ma l’idea e ‘ la stessa ;
Barolo vero, austero e potente, e con la giusta acidita’ per non stancarti mai.
Ma la grande sorpresa e’ la riserva … “GHE‘” 2008 .
Abbiamo continuato a parlare di questo vino per tre giorni, della sua infinita lunghezza , della sua classe ed eleganza . Difficile con un vino del genere parlare di caratteristiche tecniche…. soprattutto per me che sono un ‘amatore, ma credetemi quando vi dico che questo vino neonato, fara’ tanta strada.
Si e’ ormai fatto tardi ed essendo l’ultimo giorno della rassegna gli espositori cominciano a dileguarsi un po’ in anticipo…
Provati ed assuefatti proviamo un’ ultimo assalto in Friuli dall ‘ azienda che produce il mio Bianco del cuore. ” LIS NERIS ” ..
Il loro pinot grigio “GRIS” e’ un bianco ” atipico” con caratterische che con l’eta’ lo avvicinano piu’ ad un rosso che a un bianco, grande aromaticita’ e persistenza , elevato tasso alcolico ma ben proporzionato alla struttura, grande bottiglia , piccolo prezzo … con 16 euro vi togliete la voglia .. da provare assolutamente. Siamo in Friuli e’ tardi davvero , ma ci viene in mente un ‘azienda consigliata dall’ amico Bufalini di Rossorubino ; La BELLANOTTE. Ma e’ tardi… troppo tardi , Paolo (il titolare) e’ ancora li, ma non ci sono piu’ bicchieri… Decide di donarci una Magnum di CONTE LUCIO… lo berremo a casa , e parleremo di questo pinot grigio.
Andiamo in albergo…. ebbri e felici , Vinitaly e’ Vinitaly , e se come me sei
un’amatore allora godi il doppio… solo passione , niente lavoro , amore allo
stato puro.
Alla prosiima….
1 risposta su “Vinitaly 2014”
Riecco l’ amatore !!!! ma quant’ e’ che non scrivevi qualcosa???
Io ormai sono tre anni che non vado a Vinitaly, l’ho fatto per quasi 10 anni a fila , e mi aveva un po’ stancato.
Pero’ mi hai fatto tornare la voglia. Concordo per quanto riguarda i vini di Duemani, ma a quelle cifre si puo’ bere di meglio. Un saluto Mirkino !! E organizziamo una bella cena!!