Bentrovati ,lunedi’ scorso ho finalmente partecipato al grande circo di vinitaly, un vinitaly diverso dalle altre edizioni, piu’ corto di un giorno, piu’ caro e senza  sabato. Si e’ detto :” UN VINITALY PER GLI ADDETTI AI LAVORI” : …….. Ma che cazzo dite!!!! E’ vero , le cantine fanno affari con i ristoratori, i rappresentanti e i distributori, sono loro gli addetti ai lavori, e lo sono anche la setta dei sommelier e dei giornalisti di settore. Ma chi e’ compra e paga il vino?… chi se non il consumatore finale, l’appassionato, l’amatore ??? Questo mondo enologico vive su gente come me, e forse come te , persone che investono il 5/10% del proprio stipendio per acquistare bottiglie, per nutrire una passione. E chi piu’ di altri dovrebbe essere l’ospite d’onore a vinitaly se non il consumatore?? Trovo giusto il caro biglietto.. 50 euro li spendi solo se sei un vero appassionato, oltretutto di questi tempi di crisi nera! Basta questo per fare selezione. E invece “gli addetti ai lavori” la gente comune non la vuole proprio vedere…  C’e’ una sorta di razzismo verso chi (secondo loro) non si intende di vino. E anche da parte di alcune aziende , che quando gli chiedi di voler assaggiare il loro vino ti chiedono :  “ma siete SEMPLICEMENTE  appassionati ?? ” e te lo chiedono con un’entusiamo che nemmeno a un funerale. Non per tutti fortunatamente e’ cosi’. Ci sono aziende che hanno capito che l’amatore conta piu’ di un sommelier, anche perche’ il sommelier spesso il vino non lo paga. L’amatore beve per amore , non per lavoro, non per soldi.

A parte tutto questo preambolo il VINITALY e’ una giostra da cui non vorresti mai scendere, starci un giorno e’ niente , due non bastano e tre sono pochi. Ci sono tutti , belli e brutti, come si fa’ a decidere cosa bere ?  Aziende che già conosci sia di nome che di fatto? Oppure aziende di cui non hai mai sentito parlare? Noi abbiamo optato per un mix di queste opzioni, tra Toscana , Piemonte e Sardegna.

La toscana e’ la regione piu’ rappresentata, piu’ di 700 cantine in due enormi stand. L’azienda che piu’ mi ha colpito e’  Castello dei Rampolla con il suo Sammarco 2006 (35 euro) e il D’Alceo 2007 (80 euro) grandissimi vini..  Ottimo anche il morellino riserva 2008 del PROVVEDITORE (20/25 euro)  conferme da Lanciola e Fontodi (Flaccianello 2008) e Sapaio con il Volpolo 2010 che promette veramente bene, ottimo l’opus magnum 2007 di Casalbosco. Il piemonte pero’ ha una marcia in piu’ non c’e’ niente da fare, io mi reputo un “super regionalista toscano convinto” ma loro hanno una marcia in piu’. Il Barolo di Mauro Sebaste (grazie del suggerimento Frank B.) e’ eccezionale quello di Giacosa e’ una goduria infinita. Ma il bello del Piemonte e’ che ci siamo fermati a caso.. e non c’e’ un vino che non ci sia piaciuto.. ne segnalo uno, piccolissima azienda grande barolo: MAINERDO. In sardegna abbiamo assaggiato i vini naturali di Dettori ( Grazie del suggerimento BUFALO!!!) vini come succhi d’uva vinificati in cemento e imbottigliati; Santadi grande, grandissima cantina con il suo Terre brune. Siamo usciti un pò brilli , anche questo fa storcere il naso agli “ADDETTI AI LAVORI” , ma chi se ne frega, d’altra parte io non riesco a sputare il vino, anche se non mi ha fatto impazzire lo bevo, come si fa a sputare o a rovesciare il frutto di anni di lavoro , magari proprio davanti al suo creatore? No , non si puo’…


4 risposte su “VINITALY 2012”

Grande Mirkino, hai ragione, ma e’ chiaro che le aziende preferiscono ricevere ordini , e non complimenti, pero’ hai ragione quando dici che alla fine siamo noi a comprare il vino
e quindi in qualche modo siamo noi a orientare il mercato . Per i vini anche io sto cominciando ad apprezzare sempre di piu’ il Piemonte, e il Castello Dei Rampolla .. lo credo
bene che ti sia piaciuto!! E ora viste le foto capisco anche perche’ ti piace cosi’ tanto il Casalbosco..

Mirko……mi dispiace un casino che sei passato preciso quando c’era casino, lunedì poi è stata una giornata “drammatica” dal punto di vista della gente, mi sarebbe garbato farti assaggiare qualcosa di bono……peccato!!!!!
il tuo discorso non fa una piega,siamo noi consumatori finali che spendiamo soldi nel vino e sarebbe giusto farci assaggiare tutti i vini, perchè una volta fatto se sono buoni e ci capita l’occasione al ristorante o enoteca li compriamo.
anche noi al nostro Stand facevamo questo tipo di selezione, ma no perchè discriminiamo il consumatore finale, ma perchè devi vedere che gente passa, non tutti sono appassionati di vino come noi, ma sono dei “trincatori” che vengono a chiederci un Chianti Classico Gallo nero perchè sanno che noi lo facciamo davvero bene……quindi cosa vuoi dare a questa gente?????un bicchiere di Riserva 2004????non sò se hai notato i cori da stadio e altre varie scenette, e per colpa di questi che poi alla fine sono la maggioranza ci rimette anche chi invece di vino è appassionato veramente!!!!!
il prossimo anno ti consiglio il martedì, che è stata una giornata molto più snella……
un saluto a te al tuo degno compare….(ovviamente anche alle signore)

Ciao Momi, anche a me e’ dispiaciuto non venire al tuo stand, ma non e’ certo colpa tua ! Ma veramente qualcuno ti ha chiesto il Gallo Nero!? roba da pazzi, i cori da stadio e gli ubriachi molesti sinceramente me li sono persi.. quindi e’ vero un po’ di gentaccia c’era, l’avevo sentito dire ma adesso che lo confermi anche te.. Hai avuto la possibilita’ di farti un giro ? Volevo sapere se hai assaggiato qualcosa di interessante.. Ciao e presto.

Che bella esperienza è stata quella al Vinitaly 2012!!!Come tutte le cose che non hai mai provato immagini questo e quello, e poi alla fine ti rendi conto che fondamentalmente i tuoi 50 eurini (ini si fà per dire) li hai spesi bene, se non fosse che se non hai bene in mente un minimo di programma è una enobolgia che ti fà vagare all’infinito senza rendertene conto.
Andarci un giorno non è sicuramente sufficiente, considerando che noi siamo riusciti a visitare solo tre regioni e senza soffermarci troppo a lungo negli stands. Quindi il 2013 almeno per quanto mi riguarda sarà sicuramente suddiviso in più giorni.
Per quanto riguarda il discorso degli “addetti ai lavori” è abbastanza condivisibile, anche se come dice Gianni74 gli ordini al produttore di vino fanno più piacere che il tuo giudizio positivo dopo averlo assaggiato. Quindi io non riesco a giudicarli negativamente per questo,mi dà più fastidio entrare in uno stand che fanno un vino dei tanti e che fà anche cacare tra l’altro(scusa il francesismo)e vedere che ti squadrano e gli leggi in faccia: “e questo che c…o vuole ora?”!!!Ecco questo si che mi irrita,poi se vai da un’azienda come è capitato a me nel padiglione Sardegna,(Strafamosa e pluripremiata,senza fare nomi) e lo stand è strapieno di persone tra addetti,clienti ecc. lo capisco e secondo me ci può stare che tu non riesca ad averci un contatto!!!Purtroppo noi enoamatori, nonostante il ruolo fondamentale che abbiamo all’interno di questo “mondo” non saremo mai in grado di dettare certe regole,perchè la nostra passione è talmente radicata in noi stessi che alla fine tali compromessi li devi a malincuore accettare!!!Ad onor del vero però, visto che il comparto vinicolo è uno dei pochi settori in questo periodo di crisi a raggiungere delle cifre straordinarie per quanto riguarda il fatturato dell’ultimo anno, i dati che ho letto erano tra il +15 e il +20%,allora io spingerei più per il discorso del “caro vino”, quello secondo me è un tasto dolente da poter e dover toccare ogni qual volta è possibile,per far capire ai cosiddetti “addetti ai lavori” che ad essere onesti sullo scaffale ci guadagnamo tutti!!!
Tornando alle cose positive, D’alceo 2007 e il barolo di Sebaste mi sono rimasti nel cuore,quei pochi bianchi che ho sentito, sicuramente Pala col suo Entemari è stata per me una conferma.
Ricambio i saluti al Momi,magari con la possibilità in futuro di stappare insieme a te e a Mirko altre 3 bocce del livello o magari anche meglio,di quella cena fatta a Montenero se non ricordo male qualche tempo fà! Saluti Andre!!!